Il soccorso alpino “BRD-Bolzano” – una storia vivace
La fondazione
Alcuni documenti suggeriscono la presenza di prime attività di soccorso organizzato in ambito alpino a partire dai primi anni del 20° secolo. Durante il regime fascista e la seconda guerra mondiale fu introdotto un divieto di ogni attività associativa, ragione per cui a fine guerra vi era il bisogno di ricominciare da zero. Il bolzanino Ernst Mengin assunse da subito un ruolo centrale nella rifondazione del soccorso alpino. Grazie ai suoi sforzi la sede del BRD di Bolzano fu una della prime ad essere costituite. Infatti, l’atto di fondazione risale a settembre del 1946, esattamente 75 anni fa.
Soci del BRD nel 1948
La competenza territoriale ieri e oggi
Durante i primi anni d’esistenza della sede Bolzanina, le organizzazioni di soccorso alpino in Alto Adige erano poche. Di conseguenza il territorio in cui operava era vastissimo rendendo difficile garantire un soccorso veloce e ed efficace in ogni angolo e su ogni vetta del territorio. A gravare era anche la mancanza di fondi e mezzi.
Immaginare oggi lo svolgimento di operazioni di soccorso in quel epoca risulta difficile: Ad esempio ci si racconta che in risposta ad un allarme di prova per un intervento sul Roen i soccorritori si incontrarono a Bozano in sella alle loro biciclette. Inoltre, è ben noto che per andare a soccorrere persone sulle Tre Cime di Lavaredo vi fu chi raggiunse la Val Pusteria in treno per poi continuare piedi.
Nel corso degli anni il numero di sedi del soccorso alpino continua a crescere e ogni nuova sede si fece carico di nuove porzioni di territorio. Ber il BRD-Bolzano questo processo iniziò nel 1954 con la fondazione del BRD-Siusi e del BRD-Tires. L’ultima sede a staccarsi da quella di Bolzano è stata la Val Sarentino nel 2013 che oggi si occupa di tutti gli interventi nelle montagne che formano la propria vallata; le Alpi Sarentine. Grazie a questo processo il territorio di competenza del BRD-Bolzano oggi si concentra sulla conca cittadina e le zone circostanti. Esso è sicuramente gestibile con maggiore facilità di quanto non lo fosse in passato, continuano però ad esserci alcuni luoghi, come le zone intorno a Meltina o Collepietra, che richiedono più tempo per essere raggiungente.
BRD-Bolzano – il laboratorio d‘innovazione
La squadra del BRD-Bolzano influenza da subito il mondo dell’soccorso alpino in Alto Adige proponendo più volte nuove soluzioni, strumenti e metodi a problemi comuni. Uno dei primi sistemi di comunicazione tra la squadra di primo intervento in parete e quella in vetta venne sviluppata dal bolzanino Gottfried Mumelter a Bolzano. Si trattava di un precursore delle radio ricetrasmittenti in dotazione oggi, basato però sulla tecnologia del telegrafo. Anche i moderni e leggerissimi sistemi di collegamento di sci, usati nella costruzione di barelle sono stati sviluppati da un soccorritore di Bolzano: Günther Niederwanger. Inoltre, nella conca cittadina si fa uso ancora oggi di tecniche di salvataggio che sono state adattate dalla squadra alle particolarità del territorio.
Il primo probabile sistema di comunicazione nel soccorso alpino 1950
I momenti salienti dell’associazione
Il finanziamento delle operazioni di salvataggio e del materiale necessario a questo scopo era una delle maggiori difficoltà da affrontare nei primi anni dopo la fondazione. A gravare era la mancanza di fondi pubblici, problema amplificato dal continuo incremento di frequentatori della montagna e di conseguenza dall’aumento degli incidenti. Le difficolta finanziare portarono il BRD-Bolzano a cercare sostegno in Austria, particolarmente in Tirolo del Nord, dove venne reperito materiale che poi venne importato di contrabbando.
Per portare queste difficoltà all’attenzione pubblica le associazioni di soccorso alpino Italiane e Altoatesine organizzarono nel 1954 una manifestazione a Trento. Nel 1955 ne organizzarono una seconda aperta al pubblico durante la quale si svolse una grande esercitazione presso il castel Roncolo. Dalle mura del castello alla strada della Val Sarentino venne teso un sistema di carrucole. Lo show presentato convinse l’amministrazione pubblica: Nel 1956 il consiglio regionale emanò una legge che prevedeva i primi finanziamenti per il soccorso alpino.
Manifestazione a Trento 1954
Un altro momento saliente fu la costituzione della “Commissione Internazionale per il Soccorso Alpino” (ICAR) nel 1955. Il suo traguardo era l’introduzione in tutto l’arco alpino di metodi di soccorso armonizzati. Ancora oggi è un’istituzione importante per lo scambio internazionale di conoscenze ed esperienze. In questo contesto il BRD ha giocato un ruolo importante perché durante la fondazione fu l’unico membro a non rappresentare uno stato. Questo fatto indusse tensioni in Italia e portò il CAI a boicottare l’atto di costituzione avvenuto a Bolzano. La questione viene risolta negli anni ’70, e da allora anche il CAI entra a far parte della commissione.
CNSAS – Il BRD-Bolzano non è solo
In caso di intervento a Bolzano, oggi viene allarmata sia la squadra del BRD-Bolzano che quella del CNSAS-Bolzano. Il CNSAS è l’associazione di soccorso alpino legata al Club Alpino Italiano, il CAI. Bolzano, assieme a Merano e Bressanone, ha la particolarità di avere squadre di entrambi i gruppi linguistici che operano nello stesso territorio e che quindi vengono sempre chiamati assieme. Questo comporta una maggiore complessità organizzativa durante gli interventi, in cambio però sono a disposizione più soccorritori e soccorritrici e si può attingere ad una più ampia gamma di tecniche di soccorso provenienti dalle diverse culture d’intervento. Inoltre ci si giova della possibilità di scambiarsi conoscenza ed esperienze.
Il territorio definisce la tipologia d‘attività
Il Bosco e i „Buschenretter“ (soccorritori dei cespugli)
Il territorio di competenza del BRD-Bolzano ha un’estensione di 235 km² e si estende dal Colle a est fino a Vilpiano a ovest e da Vadena a sud fino a Prato Isarco a nord. Anche parti della Val d’Ega rientrano nelle competenze del BRD-Bolzano, così come la base del Renon e il Salto tra San Genesio e Meltina. In questo territorio si raggiunge una quota massima di ca. 2000 metri. Esso è caratterizzato principalmente dai suoi boschi. Vi sono poi alcune pareti di porfido ad esempio sopra a San Giacomo (Seit) o a Cologna di Sotto (San Genesio). Con frequenza accadono anche interventi nei frutteti o vicino alle numerose strade quando a causa di incidenti le auto finiscono fuori strada. La maggior parte degli interventi però avvengono in zone boschive, tanto che i soccorritori e le soccorritrici del BRD-Bolzano ogni tanto vengono chiamati amichevolmente i “Buschenretter” ovvero i soccorritori dei cespugli.
L’intervento classico del BRD-Bolzano
Il soccorso rapido
Le attività sportive e le occupazioni tipiche di uno specifico territorio determinano le tipologie d’intervento in quella zona. Nei territori di competenza del BRD-Bolzano i danni più tipici avvengono durante le camminate sui sentieri, la ricerca di funghi, i lavori nel Bosco o durante le uscite in mountain bike. Accade anche spesso che persone si perdano avendo abbandonato i sentieri tracciati. L’intervento tipico del BRD-Bolzano richiedo dunque il recupero di persone da zone boschive, spesso molto ripide.
Salvataggio di una persona da un bosco ripido (2020)
Poco dopo la mezzanotte di una notte di maggio viene allarmato il BRD-Bolzano e il CNSAS-Bolzano. Il messaggio d’allarme informa i soccorritori e le soccorritrici che il paziente è un giovane che è caduto da ca. 30 m d’altezza poco lontano dalle passeggiate di Sant’Osvaldo. Il caso vuole che due membri della squadra abitano poco lontano e decidono quindi di raggiungere direttamente il punto d’intervento. Gli altri membri della squadra invece raggiungono prima la sede dell’associazione nei pressi dell’ospedale per recuperare i mezzi e l’attrezzatura necessaria. Sono gli amici dell‘infortunato ad accompagnare la prima squadra verso il luogo dell’incidente seguendo per ca. 10 min una traccia di sentiero che si allontana dalla passeggiata. Dopo essersi fatti un quadro della situazione decidono di calare subito un primo soccorritore sul paziente. Allo stesso tempo richiedono alla seconda squadra, che ormai è poco distante, di portare Corde, moschettoni, una barella, materiale sanitario e lampade frontali per avere sufficiente luce per operare. Nello stesso tempo arrivano anche le forze dell’ordine e un’ambulanza.
Il soccorritore che è stato calato sul paziente decide subito di chiedere anche l’intervento del medico d’emergenza e appena la seconda squadra raggiunge il luogo dell’intervento viene allestita una nuova sosta di calata da cui viene calato un secondo soccorritore con il materiale necessario alle prime misure sanitarie.
Nel frattempo arrivano anche il medico d’emergenza e ulteriori soccorritori. Si decide di rinunciare alla calata del medico per evitare ulteriori rischi. Invece viene calato un terzo soccorritore che accompagna la barella. Il paziente però sta peggiorando, tanto che per un breve momento perde coscienza. A questo punto non c’è tempo da perdere e il paziente viene caricato immediatamente sulla barella e tirato a monte mediante un sistema di carrucole. Dopodiché viene visitato dal medico e poi trasportato in barella fino all’ambulanza che lo porta in ospedale. Il paziente è stato molto fortunato perché nonostante la caduta non ha riportato lesioni che hanno messo a rischio la sua vita.
Il recupero di persone da queste aree spesso permette solo l’uso di mezzi terrestri, quindi senza l’aiuto dell’elicottero. In questi casi il BRD-Bolzano utilizza spesso un sistema chiamato il “soccorso rapido”: Due soccorritori o soccorritrici vengono calati assieme a una barella fino a raggiungere il paziente. Una volta che esso è stato stabilizzato e fissato sulla barella tutti assieme vengono tirati a monte con l’aiuto di una carrucola fino a raggiungere una strada forestale o asfaltata raggiungibile con un’autovettura.
Intervento al Rio Margherita – un terreno difficile
Come gli interventi cambiano
Negli ultimi anni si nota una chiara riduzione degli incidenti in mountain bike. Questa riduzione può essere ricondotta al loro divieto lungo i sentieri intorno la conca cittadina entrato in vigore qualche anno fa. Nello stesso periodo però sono nate molte vie e falesie d‘arrampicata sulle pareti che circondano la città. Il BRD-Bolzano prevede dunque un aumento degli incidenti legati all’arrampicata e sta quindi investendo molto tempo nell’esercitazione di interventi in questo ambito.
Incidente d’arrampicata con happy end (2020)
A fine ottobre 2020 il BRD-Bolzano viene chiamato per soccorrere un giovane caduto nella falesia di San Giacomo. Negli ultimi anni questa falesia piuttosto grande è diventata una delle falesie preferite nella zona di Bolzano. Per fortuna però, finora non vi sono stati molti incidenti.
Il messaggio d’allarme dice soltanto “Incidente d’arrampicata sopra la chiesa di San Giacomo”. I soccorritori e le soccorritrici del BRD-Bolzano e del CNSAS-Bolzano raggiungono velocemente il luogo dell’incidente. Si scopre che durante le manovre di calata la corda era risultata troppo corta e l’arrampicatore è caduto a terra da un’altezza di ca. 10 m. Fortunatamente il volo è stato frenato da un albero altrimenti le lesioni avrebbero potuto mettere a serio rischio la vita del paziente.
Vista la dinamica dell’incidente potrebbero esserci lesioni alla colonna vertebrale e al bacino. All’infortunato viene quindi messo un tutore per il collo e una cintura addominale. Poi viene stabilizzato nel materasso a depressione. Per portarlo il più veloce possibile in ospedale viene richiesto l’intervento dell’elicottero che però non riesce ad atterrare nel pendio sottostante la falesia. Il paziente viene dunque recuperato assieme a un soccorritore con l’aiuto del verricello e poi portato all’ospedale di Bolzano dove i medici non riscontrano lesioni gravi.
La velocità d’intervento ha fatto sì che il paziente abbia ricevuto l’attenzione medica necessaria nel minor tempo possibile. Un punto importante con cadute di questo tipo.
Esercitazione su una via d’arrampicata sopra la città
Il soccorso alpino: Come si svolge un intervento?
Il soccorso alpino, un anello della catena di salvataggio
Il territorio d’intervento del soccorso alpino inizia lì, dove le altre istituzioni di soccorso non sono più in grado di operare in sicurezza. Gli uomini e le donne del soccorso alpino intervengono quando persone si trovano in difficoltà lontano dalla rete di strade asfaltate.
Il soccorso alpino non opera in solitudine, esso è sempre un anello di un’ampia catena di salvataggio. Le organizzazioni coinvolte in questa catena variano a seconda della tipologia d’intervento. In caso di emergenze sanitarie può servire il sostegno dell’elicottero o di un’ambulanza, in alcuni casi è necessario richiedere l’aiuto di un medico. Nella maggior parte dei casi questi interventi finiscono con l’arrivo in ospedale. In alcuni casi, invece, è necessario il sostegno dei vigili del fuoco, ad esempio quando avvengono incidenti stradali o durante interventi nelle ore notturne. Negli ultimi anni succede sempre più spesso che viene richiesto l’aiuto di piloti di droni, particolarmente utili nelle fasi di ricerca. In questo settore specifico il BRD si sta muovendo per istituire una squadra propria.
Esercitazione comune ai vigili del fuoco
La ricerca di persone disperse è un caso particolare in cui sono coinvolte molte istituzioni diverse. Oltre al soccorso alpino, ad intervenire sono: i vigili del fuoco, le unità cinofile e i carabinieri. In aggiunta vi possono essere gli elicotteri dell’elisoccorso, della finanza o persino elicotteri privati. La ricerca di persone disperse è generalmente un’attività che richiede la presenza di moltissime persone, spesso si mobilitano più di 60 uomini e donne.
Intervento di ricerca dal finale triste (1987)
È sera quando i familiari di un pescatore decidono di riferire alle istituzioni competenti il suo mancato rientro dal Rio d'Auna, un fiumiciattolo tra Bolzano e Sarentino. Da Bolzano partono un buon numero di soccorritori alpini alla ricerca del disperso ma all’imbrunire non lo hanno ancora trovato. Decidono dunque di passare la notte al Maggner-Hof in modo da poter riprendere le ricerche alla prima luce. Così la mattina seguente ripercorrono il fiume e fanno la triste scoperta. Trovano il disperso in una pozza d’acqua, purtroppo ormai defunto. Aiutandosi con una barella improvvisata trasportano la salma all’albergo Steinmann e da lì con la teleferica fino alla strada della Val Sarentino. Nonostante la cattiva notizia, la famiglia del defunto ringrazia il BRD-Bolzano con l’acquisto di una radio ricetrasmittente.
Come si svolge un intervento?
Un intervento normale segue uno schema preciso: dopo l’allarme i soccorritori e le soccorritrici si preparano il più veloce possibile. A questo fine tutti portano l’uniforme e il loro zaino sempre appresso. Via radio viene accordato chi si reca presso la sede a prendere i veicoli e il materiale necessario e chi invece raggiunge il luogo d’intervento con i propri mezzi privati. Questo modo di organizzarsi riduce sensibilmente i tempi di percorrenza riducendo le tratte nel traffico cittadino.
In una seconda fase bisogna localizzare il paziente. Questo è spesso il compito più difficile e che richiede più tempo. Una volta trovato, il paziente riceve le attenzioni sanitarie necessarie per poi essere caricato e trasportato a valle.
Il BRD si distingue da tutte le altre istituzioni di soccorso per una caratteristica: Tutti i suoi membri vengono preparati a svolgere tutte le mansioni inerenti un intervento di soccorso. Essi sono dunque in grado di prendersi cura degli aspetti tecnici o sanitari dell’intervento. Allo stesso modo tutti sono capaci di assumere la gestione dell’operazione di soccorso.
Squadre speciali d’intervento
Squadre di salvataggio
Il BRD-Bolzano ha due squadre d’intervento speciali, l’unità cinofila e la squadra per il soccorso in forra, ovvero di canyoning. Entrambe hanno competenza non solo sul territorio del BRD-Bolzano, bensì sull‘intero territorio del comprensorio.
L’unità cinofila – La ricerca di sepolti e dispersi
L’unità cinofila viene chiamata ad ogni ricerca di dispersi e d’inverno in caso di slavine. A questo fine l’unità ha a disposizione cani per la ricerca in superfice e slavina allenati ad individuare l’odore di persone in generale e cani per il cosiddetto “mantrailing” in grado di ripercorrere la strada intrapresa da una persona precisa.
Esercitazione invernale dell’unità cinofila
I cani da ricerca sono presenti nel BRD dagli anni ’60. Oggi, nel comprensorio di Bolzano ci sono sei cani di questo tipo. La disciplina del „mantrailing“ ha avuto il suo esodio in Europa più tardi. Essa è stata importata dagli USA attraverso la svizzera. Oggi il comprensorio di Bolzano purtroppo non può contare su cani addestrati a questo fine. In caso di necessità però, è possibile richiede il sostegno dell’unità cinofila dei vigili del fuoco.
La squadra di canyoning
La squadra di canyoning è specializzata nel soccorso in forra. Il suo territorio d‘intervento sono dunque i ripidi ruscelli montani. La sua importanza nasce dalla crescente diffusione del canyoning tra la popolazione. Nel comprensorio di Bolzano ci sono sei soccorritori addestrati in questa disciplina.
Il valore di un equipaggiamento moderno
Sviluppo dell'equipaggiamento
Il progresso tecnico e tecnologico avvenuto negli ultimi 75 anni ha lasciato traccia anche nel soccorso alpino. Le vecchie corde in canapa sono state rimpiazzate da leggere corde in nylon, l’acciaio dall’alluminio e dal titanio. Tutti fattori che hanno sensibilmente ridotto il peso dell’attrezzatura necessaria durante un intervento di soccorso. L’introduzione delle fibre sintetiche nell’industria dell’abbigliamento ha portato vestiti più leggeri, idrorepellenti e ad asciugatura rapida. Le lampade frontali odierne sono piccole, leggere ed efficientissime. L’uso di veicoli moderni è stato un grande passo avanti per i pazienti: Mentre 75 anni fa i soccorritori raggiungevano il luogo d’intervento in bicicletta, oggi il BRD-Bolzano ha a sua disposizione due fuoristrada convertiti per il trasporto di pazienti, due per il trasporto del personale e una moto.
Veicolo del BRD degli anni ’50 …
… e uno die veicoli odierni
Lo sviluppo tecnico e tecnologico hanno velocizzato i tempi d’intervento. Mentre elicotteri e veicoli moderni permettono di raggiungere rapidamente il luogo d’intervento, è l’uso di materiali e strutture leggere che garantiscono di muoversi con speditezza su ogni tipo di terreno. Tempi d’intervento brevi sono sempre a vantaggio del paziente. Infatti, ridurre il tempo d’attesa per le cure mediche può fare la differenza tra vita e morte.
Esercitazione d’intervento mediante cavo d’acciaio
Dalle urla al telegrafo alla radiotrasmittente digitale
La possibilità di comunicare in maniera semplice ed affidabile è uno dei maggiori fattori determinanti il successo di un intervento. I soccorritori hanno necessità di comunicare tra loro durante tutte le fasi d’intervento. Particolarmente nel caso di grandi interventi di soccorso è possibile avere un grande numero di soccorritori e soccorritrici sparso su un ampio territorio. In queste situazioni è importante coordinare le uscite e gli avvicinamenti dei soccorritori presenti, coordinare la ricerca e localizzazione dei pazienti e comunicare le informazioni mediche raccolte ai restanti anelli della catena di soccorso.
75 anni fa le radio ricetrasmettenti non erano ancora in dotazione nel soccorso alpino. Nel 1949 il bolzanino Gottfried Mumelter sviluppò un primo sistema di comunicazione. Esso era composto da due terminali che venivano collegati al cavo di acciaio che all’epoca si usava per le manovre di recupero del paziente. Con questi due terminali collegati al cavo era possibile comunicare mediante codice morse.
Le prime radio usate dal soccorso alpino in Alto Adige erano illegali perché lo stato aveva fortemente regolamentato il loro uso. È noto che le forze dell’ordine erano a conoscenza del fatto e ne tollerassero l’utilizzo.
Anche le radio trasmettitrici hanno vissuto un forte sviluppo riducendosi in dimensione e peso. Oggi esse sono tornate al centro del discorso pubblico perché tutte le istituzioni di soccorso presenti in provincia si trovano in una fase di transizione verso un sistema di radio digitale, il TETRA. Questo cambiamento influenzerà poco il lavoro durante gli interventi, esso però ridurrà fortemente i costi di manutenzione dell’infrastruttura necessaria, costi a carico della Provincia. Il maggior vantaggio per le istituzioni di soccorso sta nella trasmissione criptata dei dati, caratteristica che semplificherà la comunicazione di dati sensibili.
Pronto soccorso – Pazienti al centro dell’attenzione
A lungo gli aspetti sanitari hanno giocato un ruolo subordinato nel soccorso alpino. Le difficoltà del salvataggio e il relativo sforzo costrinsero i soccorritori a concentrarsi in particolare su questi aspetti. Solo con l’arrivo delle tecniche di soccorso moderne, i veicoli odierni e materiali leggeri il focus si spostò sull’assistenza sanitaria. Il nuovo paradigma è “stay and play”, ovvero “resta e gioca”, e significa che oggi si preferisci rimanere in loco e medicare il paziente affinché sia trasportabile con il minor rischio possibile. Già durante la formazione di base si dà importanza a questi aspetti sanitari, che poi devono essere aggiornati tutti gli anni obbligatoriamente.
Il terreno spesso scosceso in cui soccorritori e soccorritrici si devono muovere costringono a limitare il materiale sanitario da portare con sé. Nello zaino del pronto soccorso si trova dunque solo il materiale necessario a medicare le classiche ferite montane, in primis una selezione di bende e stecche, il necessario per misurare la pressione del sangue e l’ossigeno in esso presente e il materiale necessario per la rianimazione. Se il materiale a disposizione non basta o se le lesioni mettono in pericolo di vita il paziente viene chiamato immediatamente il medico d’emergenza.
Trasporto di una paziente
Conclusioni
Un ringraziamento speciale
I cambiamenti avvenuti negli ultimi 75 anni sono stati molteplici. Un continuo processo di organizzazione e ri-organizzazione avvenuto dalla fondazione dell’associazione in poi ha formato il BRD-Bolzano in ciò che oggi conosciamo: una squadra coordinata, in grado di essere operativa in un lasso di tempo brevissimo e pronta a soccorrere persone in difficoltà in maniera professionale.
Oggi i 40 soccorritori del BRD-Bolzano svolgono in media tra le 5.000 e 7.000 ore all’anno di attività svolgendo in media tra i 40 e 50 interventi all’anno. Senza il loro impegno volontario e non remunerato non sarebbe possibile mantenere e garantire questo servizio di immenso valore per la cittadinanza. Le feste che accompagnano questo anniversario mettono al centro dell’attenzione coloro che se lo sono meritato mediante il loro impegno appassionato in tutte le ore del giorno e della notte, ieri come oggi: Ai soccorritori e le soccorritrici del BRD-Bolzano un Grazie di cuore!
Si ringraziano inoltre le istituzioni e le aziende che hanno accompagnato e sostenuto l’associazione durante questo anno di rilievo:
Decospar, Optik Zublasing, Drogerie Terlan, Parfumerie Ferrari, Gastro Drink, Pediform Schuhe, Gemeinde Bozen, Persepolis, Goldschmied Hartmann, Restaurant Weisse Traube, Gutweniger, Salewa, Metzgerei Mair, Salewa World, Mila, Salon Walli, Mode Eva, Schuhwaren Fill, Mood, Sportler Alpin, Mountainspirit, Sweet Cafè, Optik Leitner
Presentazione nelle vetrine dei negozi di Bolzano
Il soccorso alpino “BRD-Bolzano” festeggia il suo 75° anniversario. In questa occasione si presenta nelle vetrine dei negozi di Bolzano e dei suoi dintorni.
Cosa succede quando chiamiamo il soccorso?
Quali materiali vengono usati per salvare persone infortunate sulle nostre montagne?
E come svolgevano il loro lavoro i soccorritori 75 anni fa?
Andate alla scoperta del soccorso alpino “BRD-Bolzano” attraverso le vetrine allestite nel territorio in cui opera.
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